Rosanna Pibiri Butry

Ditelo con i fiori” – Novembre 1985

 

Se la poesia è un momento esplicativo della riflessione umana, il primo poeta è l’uomo; l’uomo che ricerca e traduce le proprie sensazioni , che le rappresenta e che le costruisce, edificandole, per donarle agli altri.

 

Rosanna Pibiri, attraverso il suo lavorio floreale e la ricerca cromatica, ha riprodotto, e riproduce, momenti di vita reali dell’incanto profumato dei fiori, realtà naturale e complessa che diviene bella espressione dell’animo.

 

La natura viene raccolta avidamente da Rosanna per essere conservata e per ritornare al suo primo splendore, come se volesse custodire la propria anima che riprende e plasma fino a darle il tocco tonale desiderato per ricercare il bello dell’anima prima ancora del bello estetico.

 

Osservando i suoi lavori compositivi si può subito evidenziare la tecnica, la pazienza e la perizia tutta femminile nel comporre e ricreare piccole entità floreali, ma di maggiore carica creativa.

 

Nei lavori misti di Rosanna permangono le componenti proprie dell’arte, come la cromaticità, la creatività, l’immagine e la prospettiva.

 

Per rispondere ad una esigenza di estetica, l’artista ha ritenuto opportuno osservare dimensioni limitate, ma i quadri ovali assumono toni classicheggianti, sia per la forma che per i petali di fiori in costruzione che finiscono col confondersi con la pittura stessa.

 

Lo stile liberty è presente nella semplice e baruffata idealizzazione compositiva a sfondo bianco, mentre l’accoppiamento in creazione cromatica offre, nelle diverse nuances del verde, del giallo, del marrone delle composizioni impressionistiche.

 

La Pibiri sembra vivificare i fiori e li libra incastonandoli nella vita duratura attraverso creazioni pregevoli nel tempo. Dopo aver osservato le creazioni dell’artista, viene spontaneo intendere lo slogan: “Ditelo con i fiori!”

 

La produzione della seconda fase appare di buona prospettiva e con l’elemento naturale ben definito. Qualche oggetto (per esempio il vaso), a volte non appare in sintonia con le composizioni, ma è evidente una certa volontà dell’autrice a voler creare e comporre pezzi di ambiente noti e di vita vissuta.

 

Anche in questa produzione resta l’elemento stagionale. Alle composizioni primaverili si oppongono quelle estive e quelle autunnali. Crea e compone degli insiemi, metà fiori e metà pennello, che quasi sempre esprimono delle visioni e dei concetti personali di vita quotidiana: momento nuovo ed originale del pensiero dell’autrice. Si nota una creatività non più solamente coreografica, ma di espressione e di volontà a voler rendere il proprio messaggio interiore secondo proprie espressioni dell’arte.

 

I colori appaiono non sempre definiti nell’uso, ma diversificati come appartenenti alla natura espressa artisticamente. Il mondo floreale della Pibiri si arricchisce di ulteriori accorgimenti in cui viene evidenziata la preziosa attività e tecnica femminile che diventa mista di volontà compositiva e creativa.